Agisci
Era il 1996 la prima volta che visitai Auschwitz e, come tutti, rimasi scioccato e incredulo vedendo ciò di cui l’uomo può macchiarsi. Quando tornai a casa chiesi a mio nonno il perchè, al tempo, nessuno fece niente per provare ad intervenire per fermare quello scempio; la risposta fu:” nessuno sapeva nulla, non lo sapevamo”.
Sappiamo ciò che sta accadendo e lo sappiamo tutti; non si parla di una guerra così come non si parlerebbe di guerra tra uomini e vermi….si parla di pulizia etnica, di genocidio.
I numeri che ogni giorno vengono diffusi dalla stampa sono per noi rassicuranti perchè non hanno nomi, non hanno facce, non hanno odori. Ci tutelano e in qualche modo ci legittimano a cambiare canale, a girare pagina o a scrollare verso un post più “leggero”; ci fanno esclamare “poverini” per poi girare la faccia.
Le persone più audaci organizzano manifestazioni pacifiste che spesso arrecano più dissenso e danni ai liberi cittadini che altro, convincendo i partecipanti di aver dato un contributo alla causa…ma così non è.
Per quanto molto nobile, non basta una firma, non basta una bandiera o uno striscione; serve azione.
” Quindi sei pro Palestina o pro Israele ?”
” Sono pro esseri umani! “
Anche in questa circostanza, come fossimo ad una partita di calcio, tante persone tendono a dividersi in schieramenti ognuno a difendere le proprie ragioni, come se ottenerle avesse qualche significato.
In questo momento è ben poco importante sapere chi ha più ragione o più torto dell’altro; le migliaia di donne e bambini che oggi muoiono di stenti non si creano questo problema…e non me lo creo neanche io.
Non c’è nulla di politico, nessuna ideologia, nessuna bandiera da sventolare; c’è solo da andare lì ed aiutare chi soffre portando generi di prima necessità. Perchè, quando tra vent’anni mio nipote mi chiederà perchè nessuno provò ad intervenire durante quello sterminio, non dovrò abbassare lo sguardo e vergognarmi di me stesso.